RICORDANDO CLAY

Certo che mi ricordo di quella domenica del 41° G.P di Italia . Il giorno prima Jochen era dovuto improvvisamente salpare alla volta di Valhalla, il luogo dei guerrieri caduti. Quella sera un gruppo di tifosi austriaci, fra le lacrime, ci avevano donato i loro biglietti di tribuna e se ne erano tornati affranti verso casa . Le premesse di quel G.P erano eccitanti , delle tre Ferrari iscritte alla gara addirittura quella di Jacky Ickx era in pole l’italiano Giunti e il giovane promettente svizzero Gian Claudio Regazzoni
potevano completare il podio contando sul fatto che Re Stewart non avesse le motivazioni giuste per contendere loro la vittoria magari forse troppo afflitto e quindi con poca concentrazione per il fatto di aver perso il giorno prima un grande e intimo amico Jochen Rindt .

Invece dopo la partenza fulminea del caposquadra Ickx, nelle prime battute di gara si ritirarono sia il belga che Giunti . Il giovane Regazzoni, al debutto quell’anno in F.1, prese il comando del Gran Premio e si involò verso la sua prima storica vittoria rintuzzando gli attacchi di sua maestà Stewart .
Monza incoronò un’inizio di una brillante carriera di questo nuovo cavaliere del rischio. Clay Regazzoni non aveva il “ talento mistico “ dello scozzese volante, ma come ogni pilota di F.1 di quei anni settanta che stavano per cominciare non aveva rivali se si parlava di coraggio e determinazione pura anche se per molti è stata una condizione letale . Confrontarsi e misurare la propria abilità sulle piste di quell’epoca come la vecchia Monza, che faceva la differenza soprattutto se si affrontava in pieno il curvane di Biassono o la seconda di Lesmo i circuiti mitici del Nürburgring, Spa, Silverstone duellando testa a testa con i vari StewartPetersonFittipaldiHuntAndretti, danno il senso della misura di quanto sia stato immenso il valore di Clay e smisurato il suo coraggio; Lo stesso che lo ha aiutato a riprendersi dal terribile incidente Long Beach ,dove invece che la vita , come tanti amici colleghi perse l’uso delle gambe anche sulla sedia rotelle il suo carattere forte e determinato lo ha aiutato a non farsi piegare da un’infausto destino, continuando a essere sempre Lui; ironico, guascone, scanzonato, irriverente .

Oggi a Clay hanno ridato la sua Ferrari 312, con più cavalli come piaceva a lui, le mani sul volante i piedi con la ritrovata sensibilità sui pedali, equilibrio tra aderenza e potenza, massima concentrazione. Pronti partenza. Via. Verso l’orizzonte e poi oltre per andare a trovare i tanti amici che nel tempo sono dovuti partire così all’improvviso senza neanche il tempo di salutare. Adesso è più sereno lo spettro che sempre lo ha seguito non può più catturarlo. Forza Clay, come sempre, tutto gas “ Le corse sono la vita. Tutto il resto è solo attesa .“

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