Il giovane Max Neukirchner, pilota del team Suzuki Alstare di Francesco Batta, vince per 58 millesimi su Noriyuki Haga gara1 e si conquista di fatto il reingaggio anticipato, a stipendio aumentato, per il 2009. In gara2 arriva secondo a 9 millesimi, meno d’un batter di ciglia, dietro a uno stratosferico Noriyuki che regala al pubblico monzese (112.000 nei tre giorni secondo gli organizzatori) e a Yamaha
il successo che la posiziona al secondo posto tra i costruttori a 60 punti esatti dalla Ducati e davanti alla Suzuki per 8 lunghezze.
Il muro dei 200 non è stato raggiunto, avvicinato sì. Da Haga due volte.
Ha buttato il cuore ben oltre l’ostacolo il giapponese che ha vissuto a lungo a Vimercate e da pochissimo si è trasferito a Milano. Gare da urlo le sue, soprattutto la seconda che l’ha visto passato al comando al terzo passaggio, restarci per due giri leader e di nuovo davanti a tutti all’11° dei 18 giri quindi scatenato nelle due tornate finali. Nonostante due impressionanti fumate dalla ruota posteriore.
Effetto spettacoli hard con la nebbia che avvolge le ragazze seminude. Per Nori, invece, semplicemente il parafanghino che va a toccare il pneumatico.
E allora ecco il fumo azzurrognolo. Che, a dire il vero non impressiona per nulla né il general manager di Gerno di Lesmo, Claudio Consonni né il ds Massimo Meregalli.
Decisamente preoccupante il trafilaggio d’olio sulla 1098 di superman Troy Bayliss costretto al ritiro all’8° passaggio di gara2 dopo essere diventato leader della gara con 30 millesimi su Haga.
“Un trafilaggio d’olio dal motore che stiamo smontando”, è la spiegazione che da il ds Davide Tardozzi appena rimessosi dalla batosta dell’inaspettato ritiro.
E poiché oltre a Bayliss il giro dopo si ritira Charlos Checa per caduta, ecco che la classifica resta immutata per quanto riguarda i primi due posti, terzo sale Haga, a sole quattro lunghezze da Checa, con Neukirchner però alle sue spalle per un punto. Da Roma, e non soltanto dalla capitale, erano venuti all’Autodromo molti fans di Max Biaggi, speranzosi e convinti di vedere sul podio il loro idolo. Anzi, c’era chi preannunciava la vittoria. Invece l’ex iridato della 250 Gp ha deluso. Sia in prova che in gara. Quinto in gara1 staccato di 3 secondi 8 decimi, che a Monza sono un’eternità; caduto in gara2 a tre giri dalla fine dopo aver veleggiato a lungo al decimo posto per risalire quindi al quinto dopo il ritiro di Bayliss, le cadute di Kagayama e Checa. Con un distacco pauroso: oltre sette decimi. Un’eternità. Marco Borciani, titolare della squadra che l’ha ingaggiato per guidare la 1098 nera col cupolino verde, che la scorsa domenica aveva corso con la stessa moto la gara superbike del campionato italiano finendo sesto, sabato, concluse prove e superpole si era lasciato scappare una battuta: “Se Max gira tre secondi meglio di me tanto vale che torni io sulla moto”.
Nel paddock era circolata anche la voce di una litigata tra i due che sembra invece non ci sia stata. Radio box aveva anche preannunciato anche il licenziamento a fine giornata. Niente di tutto questo è avvenuto. Però la caduta (colpa di una toccata di Smrz?) non è stata presa bene. In classifica mondiale Xaus è davanti a Biaggi di 25 punti. Sono rispettivamente al settimo e ottavo posto. Hanno davanti Troy Corser che a Monza ha raccolto poco: 12° in gara1; 8° in gara2. Chi ci ha impressionato è stato il giapponese Ryuichi Kiyonari: è in sella alla Honda che va come una scheggia. Ed è più affidabile del compagno di squadra Carlos Checa.