LA FERRARI VINCE TRA I COSTRUTTORI

Il cavallino rampante chiude con 172 punti contro i 151 della McLaren

Cinquecento metri. Tanta è la distanza che ha deciso il Mondiale 2008 di Formula Uno, la distanza che ha dato la vittoria finale al britannico Lewis Hamilton, su McLaren, davanti al brasiliano Felipe Massa, su Ferrari e primo nel Gp del Brasile. 

Cinquecento erano i metri che mancavano al traguardo per Hamilton, che però in quel momento era sesto nella classifica della gara, con Massa già oltre la linea d’arrivo e in trepida attesa. Con quell’ordine di arrivo, il titolo sarebbe stato di Massa, e per il giovane pilota britannico l’ennesima – per la seconda volta consecutiva – beffa all’ultima gara. 

Hamilton aveva davanti a sè il tedesco Timo Glock, su Toyota, unico rimasto in pista con le gomme d’asciutto nonostante piovesse a dirotto. E forse proprio questo ha fatto sì che Hamilton compisse il miracolo: superare Glock in quegli ultimi 500 metri, in prossimità dell’ultima curva e confidando sulle gomme da bagnato, mentre l’altro avrebbe dovuto rallentare. 


Un azzardo che è riuscito ed ha rimesso Hamilton sul gradino più alto della Formula Uno di quest’anno dopo il colossale errore strategico di una gara conservativa, cioè puntando al minimo piazzamento: il quinto posto. 

Solo che a un certo punto si era ritrovato sesto in quanto superato dal coraggioso Vettel, l’astro nascente della Formula Uno. Alla fine Hamilton può fregiarsi del titolo di più giovane vincitore nella storia del Circus, ma quanto poteva costare a lui e alla McLaren quell’azzardo. «Felipe è stato sfortunato. 

Era un sogno, era ciò che volevamo. Non è un giorno fantastico per il team ma abbiamo avuto ottimi risultati per la scuderia e dobbiamo essere contenti. Non è stato semplice, ma sono contento per i risultati della squadra». Così Kimi Raikkonen al termine del Gp del Brasile che ha assegnato in extremis la vittoria mondiale a Lewis Hamilton. «Io ho avuto un pò di problemi inzialmente con i pneumatici, dovevo stare dietro a Fernando e ci ho provato. Poi – prosegue il pilota finlandese in conferenza stampa – è arrivata la pioggia e non volevo rischiare, anche per Felipe. Abbiamo vinto il Mondiale costruttori, è importante».

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