Il Festival della Canzone Italiana degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, che la nostra associazione ha organizzato (nelle persone del presidente Radaelli e di Franco Nava) lo scorso 8 maggio per la quarta edizione, nel teatro Manzoni colmo in quasi tutti i settori, è ormai divenuto parte delle tradizioni monzesi.
Il festival è vissuto nell’esibizione delle grandi glorie della canzone di quegli anni e nel confronto tra alcune giovani promesse, che si sono sfidate per vincere il trofeo assegnato dagli Amici dell’Autodromo e del parco. Il voto della giuria, formata da alcuni spettatori e presieduta dal nostro Attilio Teruzzi, ha visto la vittoria di Susanna Zucchelli, dalla voce potente e ben modulata.
La serata, presentata da Elisabetta Viviani, raffinata voce, attrice e soubrette, che ringraziamo per la squisita cortesia che ha sempre, e da Edoardo Radaelli, giovane e brillante, è iniziata..
..col saluto del nostro presidente Enrico Radaelli, che ha ricordato le finalità per cui ci siamo battuti in questi trent’anni e lo scopo della serata; è intervenuta poi la dottoressa Virna Marin, della Fondazione Tettamanti (a questa benemerita istituzione, che si occupa delle ricerca sulle leucemie infantili, è andato l’incasso della serata, di tremila euro), che ha spiegato le finalità della ricerca che conduce; infine, l’Assessore allo Sport del Comune di Monza, Andrea Arbizzoni, ha ribadito l’impegno per contrastare la ventilata organizzazione del Gran Premio di Roma. Il balletto dell’Accademia Arte e Spettacolo di Lesmo ha dato il via allo spettacolo con una bella coreografia, a cura di Stefania e Seba Fumagalli, sulle musiche di Hair Spray, dedicandola a Michael Jackson.
Siamo entrati nel vivo della gara con la prima giovanissima (14 anni), la brianzola (di Cabiate) Andrea Gaia Botton, che ha interpretato “Insieme a te non ci sto più”, di Caterina Caselli, e “Feeling better”, della raffinata Malika Ayane.
Quindi ha cantato il primo big della serata, Bruno Castiglia dei Bisonti, con tre successi dei suoi anni verdi, “La tua ombra”, “Crudele” e “Occhi di sole”, che hanno sollecitato le corde della nostalgia di molti spettatori.
Poi è entrata in scena la seconda giovanissima (17 anni), Valentina Ardillo, anch’essa brianzola (di Limbiate), che ha interpretato alla grande “Sono come tu mi vuoi”, indimenticata hit di Mina, e “Non credo nei miracoli”, successo di Laura Bono.
Poi Giuliano dei Notturni ha portato una ventata di nostalgica allegria con i suoi successi a cavallo tra Sessanta e Settanta, “Ragazzina ragazzina”, “Oggi sono tanto triste” e soprattutto il celeberrimo “Il ballo di Simone”, cover di “Simon Says” dei “1910 Fruitgum Company”, pubblicata nell’aprile 1968 e classificatasi al 3° posto nella hit parade italiana di quell’anno.
Di Susanna Zucchelli, della sua voce e della sua centralità sulla scena abbiamo già detto, ma resta da sottolineare la maestria delle sue interpretazioni di “Maledetta primavera”, di Loretta Goggi, e di “Vacanze romane” dei Matia Bazar, che non hanno sfigurato rispetto agli originali.
Elisabetta Viviani per un istante ha abbandonato le vesti di elegante presentatrice per riproporre il suo brano simbolo, “Heidi”, tra l’entusiasmo del pubblico.
Poi ancora uno scatenato balletto, energetico e coinvolgente, “Car wash”, dell’Accademia Arte e Spettacolo.
Un ospite a sorpresa, Ronnie Jones, il primo Dj straniero in Italia, raffinato cantante con esperienza internazionale, ha riproposto con la sua voce calda ed emozionante un classico di Ray Charles, “Georgia”.
Infine la quarta giovane, la ventiquattrenne lecchese Francesca Panzuti, che ha stupito con la sensuale interpretazione di “E se domani”, di Mina, e dell’inedito “Ti sto cercando”.
La serata ha raggiunto uno dei clou con Sandro Giacobbe, cantautore genovese, nonché allenatore della Nazionale Cantanti, che, accompagnato dall’affascinante corista Marina, ha presentato i suoi successi dagli anni Settanta ad oggi, da “Sarà la nostalgia” a “Signora mia”, da “Tutta la vita” a “Gli occhi di tua madre” a “Se lo facciamo”, suscitando grande entusiasmo nella platea.
Per finire, la ciliegina sulla torta: Mal dei Primitives, che ha scherzato su di sé e sul suo accento inglese, dopo oltre quaranta anni di vita in Italia, con ammirevole autoironia, ha riproposto i suoi classici degli anni Sessanta in un medley, tra cui “Yeeeeeeh!” (il cui testo, pochi lo sanno, è stato scritto da un certo… Luigi Tenco), e poi “Sei la mia donna”, “Pensiero d’amore”, “Furia”, con una divertente scenetta in collaborazione col balletto, “Parlami d’amore Mariù” e, per concludere, uno scatenato medley di brani rock sempre anno ’60, che hanno letteralmente infiammato i presenti e hanno svelato un aspetto meno conosciuto di Mal (ma i suoi esordi inglesi e al Piper di Roma erano a tutto rock).
Infine la proclamazione della vincitrice e la sua premiazione, i saluti e i ringraziamenti, e la conclusione dell’entusiasmante serata musicale, che ha contribuito a un’importante causa benefica.