CIAO LUCIO

OMAGGIO AD UN AMICO DEL MOTORSPORT

NUVOLARI

Nuvolari e’ basso di statura
Nuvolari e’al di sotto del normale
Nuvolari ha cinquanta chili d’ossa
Nuvolari ha un corpo eccezionale.
Nuvolari ha le mani come artigli
Nuvolari ha un talismano contro i
mali
il suo sguardo e’ di un falco
per i figli i suoi muscoli sono
muscoli eccezionali.
Gli uccelli nell’aria perdono l’ali
quando passa Nuvolari.
Ah, ah, ah!
Ye ye ye ye ye ye yeee!
Quando corre Nuvolari
mette paura perche’ il
motore e’ feroce mentre
taglia ruggendo la pianura
gli alberi della strada
strisciano sulla biada
sui muri i cocci
di bottiglia
si sciolgono
come poltiglia

tutta la polvere e’
spazzata via.
Quando corre Nuvolari
quando passa Nuvolari
la gente arriva in
mucchio e si stende sui prati.
Quando corre Nuvolari
quando passa Nuvolari
la gente aspetta
il suo arrivo
per ore e ore
e finalmente quando
sente il rumore salta

in piedi e lo saluta con la mano
gli grida parole d’amore
e lo guarda scomparire
come guarda un soldato a cavallo
a cavallo nel cielo di aprile.
Nuvolari e’ bruno di colore

Nuvolari ha la maschera tagliente
Nuvolari ha la bocca sempre
chiusa
di morire non gli importa niente.
Corre se piove o
corre dentro al sole
tre più tre per lui
fa sempre sette
con l’Alfa rossa
fa quello che vuole
dentro al fuoco
di cento saette.
C’e’ sempre un numero
in più nel destino
quando corre Nuvolari
Ye ye ye ye ye ye yeee!
Quando passa Nuvolari
ognuno sente il suo cuore vicino.
In gara a Verona e’ davanti a
Bordino
con un tempo d’inferno
acqua grandine e vento
pericolo d’uscire
di strada
a ogni giro l’inferno
ma sbanda striscia e’ schiacciato
lo raccolgono quasi spacciato.
Ma Nuvolari rinasce
come rinasce il ramarro
batte Varzi e Campari
Borzacchini e Fagioli Brilli-Peri e
Ascari.

AYRTON

Il mio nome è Ayrton e
faccio il pilota
e corro veloce per la mia strada
anche se non è più la stessa strada
anche se non è più la stessa cosa
anche se qui non ci sono piloti
anche se qui non ci sono bandiere
anche se qui non ci sono
sigarette e birra
che pagano per continuare
per continuare poi che cosa
per sponsorizzare in realtà che cosa.

E come uomo io ci ho
messo degli anni
a capire che la colpa era
anche mia
a capire che ero stato un
poco anch’io
e ho capito che era tutto
finto
ho capito che un
vincitore vale quanto un
vinto
ho capito che la gente
amava me
potevo fare qualcosa
dovevo cambiare qualche
cosa.
E ho deciso una notte di
maggio
in una terra di sognatori
ho deciso che toccava forse
a me
e ho capito che Dio mi
aveva dato
il potere di far tornare
indietro il mondo
rimbalzando nella curva
insieme a me

mi ha detto “chiudi gli occhi
e riposa”
e io ho chiuso gli occhi.
Il mio nome è Ayrton e
faccio il pilota
e corro veloce per la mia
strada
anche se non è più la stessa
strada
anche se non è più la stessa
cosa
anche se qui non ci sono i
piloti
anche se qui non ci sono
bandiere
anche se forse non è servito
a niente
tanto il circo cambierà città
tu mi hai detto “chiudi gli
occhi e riposa”
e io adesso chiudo gli
occhi…”

CARO AMICO TI SCRIVO

L’appuntamento era per le 14.30
domenica 4 marzo alla sala
briefing all’Autodromo di Monza
per l’annuale appuntamento per
la premiazione del 26^ concorso fotografico,
organizzato dalla Associazione Sportiva Amici
dell’Autodromo e del Parco, con il tradizionale tema: Gli aspetti sportivi spettacolari, ambientali folcloristici e di costume
dell’Autodromo di Monza abbinato all’altrettanto e simbiotico tema: Il parco di Monza un patrimonio da
valorizzare. Gli invitati arrivano alla spicciolata distratti dall’attraversamento del paddock animato dalla
solita e rumorosa confusione dello svolgimento in pista dei turni di guida dello Speed Day. Entrando, nella
penombra della sala, ad attenderli all’ingresso un insolito pannello espositivo e sul volto degli appassionati
la consueta e leggiadra sensazione di spensieratezza e leggerezza di animo che come per incanto Ti avvolge,
prendendo il posto delle vicissitudini del quotidiano , tutte le volte che entri in Autodromo subiscono una
metamorfosi.
L’euforia è momentaneamente sospesa davanti alle foto di Lucio Dalla; Sono le ore del Suo funerale a
Bologna ed era un obbligo morale per noi Amici dell’Autodromo e del Parco un segno di appartenenza al
cordoglio espresso da tutta la nazione. Dopo George Harrison l’ex Beatles con il pezzo “ Faster “dedicato
alla memoria di Ronnie Peterson , Lucio Dalla è stato l’unico artista a dedicare la sua attenzione al mondo
dei motori, regalandoci emozioni e suggestioni che Noi appassionati del motorsport pensavamo di vivere
solo in circuito ed invece eccole lì racchiuse nello scrigno di un Suo disco.

Lucio Dalla nato a due passi da quell’Emilia dei motori troppo
vicino al mito di Ferrari, Lamborghini, Maserati non poteva
che essere uno di Noi

.” Le canzoni nascono da una presunzione di amore ed io ho
bisogno di dare qualcosa alla gente “ Queste sue parole da
una intervista fotografano bene il personaggio . Ascoltando “
Nuvolari “ o “Ayrton “ non possiamo avere dubbi della sua
sincerità ed onestà intellettuale. Nessuna finzione, quello che canta ed afferma nei testi delle sue canzoni
arrivano dritte al cuore perché frutto di una inarrivabile vena poetica che nasce ispirata dalla sua anima
limpida e luminosa.
Ricordo ancora con emozione, quel venerdì delle prove del Gran Premio d’Italia, Lucio Dalla con il suo
staff in visita nel paddock della F.1 per presentare il suo album “ Canzoni “ contenente il pezzo su Senna. In
anteprima venne fatto ascoltare dagli altoparlanti del circuito audio interno, seduto in tribuna insieme agli
amici ascoltavamo quelle note in assoluto raccoglimento ed un silenzio irreale scese e racchiuse tutto
l’Autodromo. Mai come in quel momento ho sentito un forte senso di appartenenza, traspariva in tutti i
presenti una forte commozione e felicità di essere lì presenti in quel momento a testimoniare il nostro
amore per il motorsport.
Ah si la vita finisce ma Lui non ci pensò poi tanto, anzi si sentiva felice e ricominciò il suo canto (CARUSO)
E ho capito che Dio mi aveva dato il potere di far tornare indietro il mondo rimbalzando nella curva
insieme a me, mi ha detto “chiudi gli occhi e riposa” e io ho chiuso gli occhi. (AYRTON)

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