VERSO UN SECOLO DI EVENTI, UN DECENNIO DI MULTIFUNZIONALITÀ

Pietro Mazzo
Presidente USSM – Unione Società Sportive Monzesi
Autodromo Nazionale Monza

Tocca a me, come uomo di sport dilettantistico ed amatoriale, chiudere questa carrellata di interventi che, sono certo sono stati da Voi apprezzati sia per la personalità degli illustri relatori che per l’importanza degli argomenti trattati.
Perché vi chiederete abbiamo organizzato questo convegno in occasione dei trent’anni dell’Associazione? Perché volevamo dare un forte segnale di richiamo su quelle problematiche che da troppi anni travagliano la nostra pista e, nel caso specifico del rumore, anche le nostre aziende brianzole.
Il titolo del mio intervento è “verso un secolo di eventi, un decennio di multifunzionalità” che vuol dire quanto sia stato ed attualmente è forte il legame tra la città di Monza e la nostra pista, legame che parte da lontano, dal 1922 quando dopo centodieci giorni di lavoro venne inaugurata il 3 settembre con una prima gara di vetture di piccola cilindrata a tutta quella serie di eventi che per quasi cento anni sono stati i protagonisti assoluti di un impianto invidiatoci da tutto il mondo.
Grazie all’Autodromo di Monza che è considerata la pista per eccellenza anche la città di Monza nel mondo ha ottenuto una considerazione tale che viene ancora oggi indicata come una delle città simbolo dei motori: pensate che siamo nei primi tre posti dei circuiti di tutto il mondo.
L’epopea dell’Autodromo, gli eventi che l’hanno caratterizzata, le gesta dei piloti sono state narrate nella nostra lunga storia da indimenticabili giornalisti e scrittori di chiara fama quali: Giovanni Canestrini, Emilio Colombo, Emilio De Martino, Bruno Roghi, Arnaldo Fraccaroli, Arnaldo Mussolini, Lando Ferretti e nel dopoguerra Orio Vergani, Ciro Verratti, Alberto Cavallai, Luigi Barzini Junior, fior di firme che al solo ricordo mi commuovono ma nel contempo mi inorgogliscono nel notare quanto importante sia stata ed è tutt’ora la realtà del nostro impianto.
Ho citato il dopoguerra perché, durante il periodo bellico tutto l’impianto sportivo andò in disuso tant’è vero che dopo la fine delle ostilità l’esercito americano l’aveva occupato con funzioni di deposito di mezzi militari sino a quando nel 1948 l’Automobile Club di Milano decise la ristrutturazione dell’impianto con il riordinamento delle sue strutture e dopo alcuni mesi di lavoro si cominciò ad effettuare qualche gara ed il 17 ottobre dello stesso anno il GP dell’Autodromo di Monza concluse la stagione motoristica.
Un personaggio caro a tutti noi al quale dobbiamo una sincera gratitudine e stato l’ing. Giuseppe Bacciagaluppi che si attivò quale responsabile dei lavori effettuati nel più breve tempo possibile e si innamorò talmente del tracciato da non lasciarlo più.
Molti anni son trascorsi dal 1948, l’attività motoristica a poco a poco cominciò ad aumentare, si inserirono altre manifestazioni e l’importanza della rinnovata pista di Monza cominciò ad assumere rilevanza mondiale.
Uno dei problemi che comunque travagliava l’ing. Bacciagaluppi era la mancanza di rapporto tra l’impianto sportivo e la città di Monza perché fino a quel tempo sembrava un corpo estraneo nei confronti della realtà sportiva cittadina.
> Per cercare di sopperire a questa anomalia, con altri personaggi di spicco dello sport monzese, con i quali mi onoro di aver collaborato, l’ing. Bacciagaluppi fu il promotore di una iniziativa volta a coinvolgere le società sportive dilettantistiche monzesi ovverossia l’Unione Società Sportive Monzesi.
In che modo l’Autodromo poteva collaborare? Aprendo le proprie porte alle diverse discipline sportive presenti nel territorio: e così nacque il Festival dello Sport, giunto a tutt’oggi alla 33° edizione, che si svolgerà in Autodromo il prossimo 22 giugno.
Pensate che all’inizio erano dieci le società partecipanti all’evento con addirittura giochi sui prati di carattere popolare come la corsa nei sacchi, l’albero della cuccagna e quant’altro.
L’ultima edizione ha visto la partecipazione di circa 60 società con oltre 90 discipline, con un afflusso di 35/40000 persone che solo in questa occasione hanno avuto l’opportunità di visitare liberamente tutte le aree, normalmente non accessibili, all’interno della struttura.
Oltre allo svolgimento del Festival dello Sport, in questo ultimo decennio, la SIAS (società che gestisce l’impianto) dimostrando una sensibilità ed un’attenzione encomiabili, ha sempre più diversificato e dato maggior spazio ad attività collaterali, non di carattere prettamente motoristico, ma di interesse civile e sociale con manifestazioni e convegni inerenti realtà totalmente diverse da quelle che sono proprie alla sua funzione precipua e sfruttando anche la vetrina naturalistica data dalla collocazione all’interno del polmone verde che tutti apprezziamo.
Con queste personali considerazioni, Vi ho illustrato, con tanta passione e partecipazione emotiva, il mio pensiero che credo dimostri l’importanza della multifunzionalità dell’Autodromo stesso in relazione alle esigenze che la città di Monza richiede e soprattutto rappresenta per le società sportive cittadine una possibilità più ampia di sviluppo e partecipazione futura.

Tags: